TERAPIA INFILTRATIVA

Infiltrare significa iniettare attraverso un ago una sostanza preparata in una siringa, a livello delle strutture sottocutanee.

Il contenuto della siringa, così come la quantità e soprattutto la sede, variano da patologia a patologia e hanno, in ambito ortopedico, sostanzialmente 3 funzioni:

  • spegnere un processo infiammatorio in corso

  • ridurre il sovraccarico meccanico di una articolazione o di un tendine

  • favorire la rivascolarizzazione e la rigenerazione delle strutture danneggiate





TERAPIA INFILTRATIVA ANTIINFIAMMATORIA DIRETTA

INFILTRAZIONI STEROIDEE:

Sono le più conosciute, forse demonizzate, spesso abusate: le infiltrazioni più utilizzate, sono costituite da mix di farmaci steroidei e anestetici, spesso combinati con soluzione fisiologica per diluire il tutto e aumentarne la quantità.

I cortisonici non sono però tutti uguali tra loro e per ogni sede è necessario scegliere quello giusto, liquido o granulare. Ad esempio per infiltrare le strutture sottocutanee (epicondili, tendine achilleo) è preferibile utilizzare cortisonici liquidi come il Desametasone, per ridurre il dolore postinifltrativo e le possibili alterazioni locali (macchie bianche o liponecrosi).

In caso di infiltrazioni articolari (ad esempio nel ginocchio) si utilizzano cortisonici granulari come il Triamcinolone, che ha un rilascio graduale e una copertura antalgica più duratura.

LE INFILTRAZIONI DI CORTISONE FANNO MALE?

Ogni terapia, se abusata o se fatta senza criterio, ha effetti collaterali importanti. Il cortisone iniettato in una sede specifica, con una diagnosi specifica e non empiricamente, ha il vantaggio di produrre un beneficio localizzato pressoché immediato, limitando gli effetti collaterali sistemici.



TERAPIA INFILTRATIVA ANTIINFIAMMATORIA INDIRETTA

ACIDO IALURONICO:

Parliamo della “viscosupplementazione”: con questo termine si definisce l’introduzione all’interno di una articolazione, di un liquido, di consistenza più o meno densa, che ha una doppia azione:

  • riduzione dell’attrito (e di conseguenza del dolore)

  • protezione delle cartilagini (non rigenerazione)

Il prodotto più utilizzato per ottenere questo effetto è l’ACIDO IALURONICO .

L’acido ialuronico è un costituente già presente nelle nostre strutture, ma che in momenti di stress, può essere carente.

E’ utile pertanto andare a reintegrarlo dall’esterno, e per farlo si utilizzano prodotti di acido ialuronico sintetico, ovvero derivato da un particolare processo produttivo.

In commercio esistono diverse formulazioni reperibili: è pertanto fondamentale evitare il FAI DA TE, acquistando, magari scontate, scatole di prodotto non controllato, inadatto alla propria problematica.

Si definiscono 3 tipologie a seconda della densità del prodotto: BASSO, MEDIO E ALTO PESO MOLECOLARE.

Ci sono poi i prodotti misti, costituiti da acido ialuronico di diversa densità nella stessa siringa.

Semplificando, per i non addetti ai lavori, l’acido ialuronico ad alto peso molecolare è un prodotto molto denso, che non penetra la cartilagine, e quindi ha solo un effetto “cera sul pavimento”, riducendo l’attrito tra le cartilagini; si usa nei casi piu’ avanzati di sofferenza articolare.

Il basso peso invece ha prevalentemente un’ azione protettiva nei confronti delle cartilagini e tendini e si usa nei caso meno gravi.